Rapporto Clusit 2024: analisi del cybercrime in Italia

rapporto clusit 2024

L'Italia rappresenta la meta sempre più rilevante per i cybercriminali

Dal Rapporto Clusit 2024, redatto dai ricercatori dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit), è emerso un aumento degli attacchi informatici a livello nazionale e globale, con un totale di 2.779 incidenti gravi registrati, evidenziando un netto peggioramento rispetto all'anno precedente.

L'Italia rappresenta la meta sempre più rilevante per i cybercriminali, con un incremento del 65% degli attacchi gravi rispetto al 2022. Settori chiave dell'economia italiana, come quello governativo/militare e il manifatturiero, sono stati particolarmente bersagliati, registrando incrementi significativi rispetto agli anni precedenti.

In particolare, è interessante notare che gli attacchi DDoS hanno sorpassato il malware come tecnica predominante nel panorama italiano, registrando una notevole crescita del 1486% nel 2023. Tale fenomeno potrebbe essere attribuibile all'incremento di episodi legati all'hacktivism, dove il DDoS è spesso impiegato con l'obiettivo di interrompere le attività di istituzioni o organizzazioni bersaglio.

Il ransomware rimane comunque una minaccia significativa, grazie anche alla sua redditività per gli aggressori, mentre lo sfruttamento di vulnerabilità e il phishing continuano a rappresentare metodologie di attacco rilevanti. Va sottolineato che circa il 17% degli attacchi si basa su tecniche sconosciute, un dato in linea con le tendenze globali.

In sintesi, il Rapporto Clusit del 2024 evidenzia la crescente complessità e gravità del panorama del cybercrime in Italia, sottolineando l'urgente necessità di rafforzare le misure di sicurezza informatica a tutti i livelli.

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